ASCO2020: Stato di avanzamento della ricerca clinica nei sarcomi

9 giugno 2020
di Ornella GonzatoDal 29 al 31 maggio scorso si è svolto il congresso annuale di oncologia organizzato dall’ASCO (American Society of Clinical Oncology), quest’ anno nella sua edizione virtuale a causa della pandemia SARSCov2.Ricercatori e clinici di 138 Paesi si sono confrontati su studi clinici e regimi di trattamento, condividendo dati e conoscenze, senza trascurare l’analisi sull’impatto e sui rischi della pandemia COVID-19 per i pazienti e per la ricerca oncologica. Circa 43.000 gli iscritti ai lavori; 500 le Organizzazioni di Pazienti, tra cui la Fondazione Paola Gonzato.I sarcomi, con la loro complessità biologica, la loro rarità ed eterogeneità, sono stati uno dei temi affrontati: dai sarcomi dell’osso, principalmente osteosarcoma e sarcoma di Ewing, ai sarcomi dei tessuti molli (STS), ad alcuni loro sottotipi (istotipi) molto rari, ai GIST. Impossibile entrare nel dettaglio di ciascuno studio clinico. Solo qualche accenno ad alcuni di essi, a partire da quelli riguardanti i sarcomi dell’osso e poi  quelli delle parti molli.Sono stati presentati i risultati dello studio EuroEwing2012, studio che ha confrontato due regimi di trattamento chemioterapico, quello a base di vincristina/doxorubicina/ciclofosfamide/ ifosfamide/etoposide(VDC/IE) usato negli USA (VDC/IE) e quello a base di vincristina/ ifosfamide /doxorubicina/etoposide europeo (VIDE) usato in EU, nei pazienti con sarcoma di Ewing.Sono stati discussi i risultati di protocolli di studio su pazienti con sarcoma di Ewing metastatico, ad alto rischio (HR: metastasi solo ai polmoni o a singolo osso) e ad altissimo rischio (VHR: metastasi disseminate, multifocali). Tra questi, i risultati dello studio italiano ISG/AIEOP EW-2 con TEMIRI (temozolomide e irinotecan) nei pazienti ad altissimo rischio (VHR) e con regime intensivo (VAI/CE e BuMel) in quelli ad alto rischio (HR) e successiva terapia di mantenimento con ciclofosfamide più celecoxib per via orale (NCT02727387)Aggiornamenti anche su studi finalizzati a individuare possibili alterazioni genomiche nell’osteosarcoma in modo da identificare eventuali bersagli (target) per nuove strategie di trattamento nonchè per un miglioramento della stratificazione dei pazienti e della loro risposta ai farmaci.Sono stati presentati dati di studi clinici su combinazioni di farmaci in specifici istotipi di sarcoma dei tessuti molli in fase avanzata tra cui: la combinazione di doxorubicina e trabectedina quale prima linea di trattamento nel sarcoma uterino avanzato (U-LMS) e leiomiosarcoma (ST-LMS) (NCT02131480); la combinazione di gemcitabina e pazopanib promettente nel liposarcoma; la combinazione di encequidar (inibitore della P-glicoproteina) e paclitaxel per via orale nell’angiosarcoma cutaneo inoperabile (NCT03544567).Ed ancora sono stati condivisi i risultati dello studio giapponese (JCOG1306) di fase II/III che confronta due regimi chemioterapici, uno con adriamicina più ifosfamide e l’altro con gemcitabina più docetaxel nei sarcomi dei tessuti molli ad alto grado delle estremità e del tronco.Presentati i dati anche dello studio (SAINT) sull’efficacia e tossicità di una combinazione di farmaci inibitori di checkpoint immunitari (nivolumab e ipilimumab) e trabectedina quale prima linea di trattamento per sarcomi dei tessuti molli avanzati (NCT03138161).Ed ancora lo studio di fase II per valutare l’attività di uno specifico farmaco -nab-sirolimus- in pazienti con pecoma, sarcoma rarissimo e molto aggressivo (NCT02494570).Presentato poi lo studio (IGNYTE-ESO) di fase II di terapia cellulare avanzata con linfociti T autologhi (propri del paziente) modificati in laboratorio- ovvero ingegnerizzati- in modo che i loro recettori riconoscano NY-ESO-1, proteina espressa da alcuni diversi tipi di tumore solido, tra cui il sarcoma sinoviale metastatico avanzato (NCT03967223).Ed ancora i dati dello studio collaborativo italiano/spagnolo/francese di fase II- TRASTS- che valuta l’efficacia di combinazioni di trattamento - trabectedina e radioterapia- nel liposarcoma mixoide localizzato (NCT02275286).Rilevante anche la riflessione e il confronto sul ruolo e impatto dei trattamenti peri-operativi, chemioterapia e radioterapia neoadiuvante e adiuvante alla chirurgia, trattamento standard nella maggior parte delle forme localizzate. Argomento su cui il dibattito tra gli specialisti è più che mai aperto.Ciò che complessivamente emerge è sempre più il valore degli studi clinici nella rarità e ultra rarità- vi sono oltre 100 diversi istotipi di sarcoma- e la necessità di collaborazioni ampie, globali proprio per supplire alla scarsità dei numeri. In aggiunta, è sempre più evidente l’importanza della ricerca a tutti i livelli, a partire da quella di base, fondamentale per comprendere meglio la complessità biologica dei sarcomi. Basti pensare che in alcuni istotipi, il medesimo tumore, localizzato in sedi anatomiche diverse, può presentare caratteristiche biologiche diverse e rispondere diversamente ad uno stesso trattamento. Per questo l’avanzamento della conoscenza della biologia, sia in termini del profilo genetico e molecolare del tumore che di caratteristiche immunologiche del microambiente tumorale, è sempre più essenziale per cercare strategie terapeutiche più adatte e “personalizzate".
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