Come trovare un alloggio se si arriva a Milano per curarsi

7 novembre 2014

Si chiama “A casa lontani da casa” ed è un progetto nato per rispondere a un bisogno sempre più impellente: quello della ricerca di un alloggio adeguato a costi contenuti da parte di più di 100.000 persone (malati e parenti accompagnatori) che ogni anno giungono a Milano e dintorni da tutta Italia, e anche dall’estero, per essere curati in strutture sanitarie specializzate.

Che lo si chiami con l’espressione tecnica “mobilità sanitaria” o “viaggi della speranza” il fenomeno pone i malati e le famiglie di fronte a enormi disagi per la lontananza da casa, dagli affetti e dalle proprie sicurezze. Ad aggravare il quadro, poi, ci sono le gravi difficoltà economiche che ci si trova ad affrontare. 

Il progetto è stato realizzato congiuntamente da cinque Associazioni da tempo attive nel sostegno ai malati: PROMETEO, AVO, LILT, Associazione Marta Nurizzo, CasAmica.

L’obiettivo è stato di creare una “rete” fra le numerose strutture di accoglienza presenti sul territorio, attivando strumenti che rendano agevole per il malato che giunge da lontano, senza punti di riferimento, spesso con l’apprensione che incute la grande città a chi proviene da realtà diverse, la ricerca di una sistemazione consona alle proprie esigenze.

L’iter del progetto ha approfondito i diversi aspetti dell’accoglienza attraverso un questionario sottoposto agli utenti dei principali ospedali specialistici della città e un questionario/intervista proposto ai responsabili delle strutture di accoglienza sul territorio.

Si è aperto così un dialogo che ha consentito di rilevare le caratteristiche delle varie “case”, spesso molto diversificate, e di creare una “rete di accoglienza”, accessibile attraverso un sito internet dedicato (http://www.acasalontanidacasa.it ) e un call center attivo nelle 24 h a disposizione degli utenti in cerca di alloggio.

I risultati della rilevazione vengono pubblicati anche in versione cartacea, in una guida messa a disposizione dei Servizi Sociali e degli Uffici di Relazione con il Pubblico degli Ospedali, delle ASL e di altre strutture che potrebbero diffonderne la conoscenza.

L’obiettivo è di offrire al malato e a chi lo accompagna un “porto sicuro” cui approdare nel suo viaggio di speranza, consentendogli di affrontare con maggior serenità il percorso di cura, sentendosi “a casa lontano da casa”.

Le strutture di accoglienza agiscono al di fuori di ogni logica di profitto, tuttavia devono essere messe in grado di sostenere i costi vivi e poter offrire un servizio dignitoso, prezioso per tutta la collettività. Viene pertanto richiesta, nella maggioranza dei casi, una contribuzione che varia a seconda delle caratteristiche dell’alloggio e del servizio fornito, e che è stata indicata come “fascia di offerta per persona in camera doppia”. Da parte delle Associazioni no profit vi è comunque sempre la disponibilità a vagliare i casi di grande difficoltà, segnalati dai servizi sociali, per venire incontro alle necessità di persone doppiamente svantaggiate.

http://www.acasalontanidacasa.it

 

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