Informazione e formazione attraverso la rassegna della letteratura

10 novembre 2019
[caption align="wi_alignright" width="255"] Federica Grosso[/caption]La conoscenza di quello che si muove nel campo dei sarcomi, delle nuove scoperte, delle nuove possibilità e strategie di diagnosi e trattamento chirurgico e medico, rappresenta un tassello importante per la Fondazione Paola Gonzato, in un percorso di maggiore consapevolezza dei pazienti e delle loro famiglie, nel loro ruolo sempre più protagonista al fianco e in collaborazione con il mondo medico.In questa direzione si pone la nuova sezione del sito Rete Sarcoma, Rassegna della letteratura, dove troverà spazio la segnalazione delle novità nell'ambito della ricerca e della pratica clinica , grazie al contributo di una professionista esperta, Federica Grosso.Medico oncologo presso la Azienda Ospedaliera di Alessandria, nel 2014 ha avuto l’incarico di alta professionalità per il coordinamento della Unità Mesotelioma degli ospedali di Alessandria e di Casale Monferrato e dal 2018 è responsabile della struttura semplice dipartimentale mesotelioma, melanoma e sarcomi. Ha contribuito e tutt’ora collabora allo sviluppo del progetto Rete Nazionale Tumori Rari e sin dal suo arrivo ad Alessandria si è impegnata per formare nella provincia un riferimento costante per i pazienti affetti dalle neoplasie meno frequenti, sviluppando la ricerca clinica, che permette di disporre di farmaci e strategie terapeutiche innovative.Dottoressa Grosso, perché è importante che anche il paziente segua i passi della ricerca scientifica sui sarcomi? Qual è il valore aggiunto di una conoscenza e percorso culturale di approfondimento?Il paziente, adeguatamente informato, può contribuire alla decisione medica condivisa. Questo aspetto è fondamentale in tutti i campi, ma in modo particolare in oncologia, dove ogni passo del percorso è cruciale per garantire il miglior esito finale. A maggior ragione poi a fronte di tumori rari, come i sarcomi, dove in generale vi è una maggiore incertezza, legata alla scarsità della evidenza clinica al momento a disposizione e dove anche l’esperienza, in quanto condizioni rare, è forzatamente più limitata.Qual è il ruolo della ricerca sui sarcomi e quali obiettivi principali si pongono la ricerca e le sperimentazioni cliniche?La ricerca nei sarcomi, e direi in tutti i tumori in generale, ha come obiettivo finale trovare terapie sempre più efficaci per curare il paziente. Per poter sviluppare nuovi trattamenti e trovare strade sempre migliori, chirurgiche e farmacologiche, è importante conoscere la biologia del tumore, le sue caratteristiche e peculiarità, i processi alla base della trasformazione neoplastica, il suo comportamento, localizzazione, diffusione, la sua risposta a diversi schemi di trattamento, in modo da aggredirlo e contrastarlo adeguatamente.Qual è il ritorno concreto di sperimentazioni o scoperte ancora a livello di laboratorio, che non hanno risvolti pratici concreti e immediati per il paziente?Le scoperte di laboratorio sono la base per sviluppare approcci terapeutici mirati ai meccanismi che portano allo sviluppo del tumore. La maggior parte dei progressi che sono stati fatti in oncologia in generale, ma anche nei sarcomi, è stata possibile grazie a scoperte di laboratorio, che hanno chiarito per esempio perché la presenza di alcune alterazioni genetiche determini la proliferazione incontrollata delle cellule tumorali; queste scoperte hanno fornito le conoscenze necessarie per intervenire specificamente su questi meccanismi con terapie mirate che permettono di controllare il tumore. (vc)CLICCA QUI e visita la sezione Rassegna della letteratura 
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