Sarcoma dei tessuti molli: nuove prospettive dall'immuno-oncologia

14 febbraio 2020
Il microambiente tumorale e il ruolo dei linfociti B alla base di una proposta di “classificazione immunologica” dei STS e della capacità di risposta personalizzata alle terapie[caption align="wi_alignright" width="515"] La figura mostra le diverse classi immunologiche dei sarcomi e la composizione dei rispettivi microambienti cellulari[/caption]I sarcomi dei tessuti molli (STS) sono malattie rare e complesse. Vi sono numerosi tipi (istotipi), ognuno dei quali si presenta con proprie caratteristiche biologiche e cliniche. I STS sono scarsamente "immunogeni", capaci cioè di stimolare una risposta difensiva da parte del sistema immunitario. Alcuni istotipi presentano una buona e duratura risposta a farmaci immunoterapici (Immune Checkpoint Inhibitors), mentre altri non rispondono.“Uno studio pubblicato qualche giorno fa sulla rivista "Nature" fornisce una nuova prospettiva per comprendere la differenza nella risposta all'immunoterapia in alcuni istotipi di sarcoma. Lo studio propone una classificazione "immunologica" di alcuni istotipi basata sul microambiente tumorale (TEM) individuando cinque differenti classi (dalla A, in cui non si ha nessuna risposta, alla E, in cui si ottiene la miglior risposta). La classe E è caratterizzata dalla presenza, nel microambiente tumorale, di linfociti T- CD8+ e di cellule citotossiche della difesa naturale, ma soprattutto di linfociti B. La presenza di linfociti B - solo nella classe E - ha importanza sul piano clinico in quanto associata al miglioramento della sopravvivenza libera da malattia e della risposta a farmaci immunoterapici (PD1 inibitori). Si tratta del primo studio che attualmente affronta un'analisi comprensiva sia del profilo immunogeno delle cellule tumorali di alcuni tipi di sarcomi sia delle differenti popolazioni di cellule del sistema immunitario presenti nel microambiente tumorale” riferisce Ornella Gonzato, presidente della Fondazione Paola Gonzato Rete Sarcoma ETS. "Certo la prudenza è sempre d'obbligo e sarà necessario validare questi risultati su un numero maggiore di casi e con altri istotipi di sarcomi. Tuttavia la notizia è estremamente importante per i pazienti, in quanto apre nuove prospettive sia in termini prognostici sia terapeutici. In particolare la stratificazione dei pazienti sulla base della classificazione immunologica del microambiente tumorale può consentire d'identificare con maggior accuratezza quelli che possono avere beneficio dall'immunoterapia, proprio perché capaci di risposta sul piano immunitario”, conclude Gonzato.CLICCA QUI per approfondire accedendo alla scheda dedicata nella sezione "Rassegna della letteratura"Leggi anche:Sarcomi tessuti molli, nuove frontiere per l'immunoterapia
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